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L'Italia si raduna a Ivrea. Il DT Benciolini: "Pronti ed entusiasti"

paolobencioliniL’Italia del rafting torna in raduno e lo fa a Ivrea, sulla Dora Baltea. Sabato 6 e domenica 7 febbraio un’ampia selezione di atleti si ritroverà, nel pieno rispetto della normativa antiCovid-19, per mettere ulteriori basi in vista dell’appuntamento iridato in programma a fine giugno in Francia:

“Dopo un 2020 molto difficile per i problemi che tutti conosciamo, ritrovarci assieme sarà davvero emozionante – spiega il DT azzurro Paolo Benciolini – la situazione pandemica ci ha costretto a modificare leggermente anche le modalità con cui ci raduniamo ma già il fatto di tornare in azione ci dà molta carica. Sabato e domenica saranno giorni intensi. I ragazzi e le ragazze del rafting e del para-rafting hanno ovviamente già la mente proiettata al mondiale in Francia; questo è l’obiettivo agonistico di questo 2021 e proprio in ottica iridata abbiamo impostato il lavoro di questa stagione”.

Al mondiale in terra transalpina la squadra italiana punta a partecipare con un totale di 6 gommoni: due con equipaggio maschile, due al femminile e due per il para-rafting. In Francia l’organizzazione è già al lavoro per accogliere al meglio il mondo del rafting.

“Nel 2020 tutti gli eventi internazionali sono stati cancellati e non è stato facile proseguire l’attività – prosegue Benciolini – noi tecnici abbiamo cercato di mantenere il contatto con gli atleti andando direttamente sui campi di allenamento dove hanno lavorato le varie società. Un tour che ci ha visti impegnati per molto tempo, anche nei mesi più difficili, e che ci ha permesso di mantenere comunque un contatto, importante per essere pronti alla ripartenza. Quando c’è stata la possibilità, abbiamo svolto anche dei periodi di allenamento tra la Val d’Aosta, sul fiume Noce e tra le rapide del Passirio, a Merano. Ora Ivrea, la Dora Baltea, e la voglia di ripartire”.

Un raduno particolare, su un canale sempre molto performante: “Con la pandemia in atto le modalità passate dei raduni sono dovute necessariamente cambiare. Ecco perché in questo caso non si tratta di un raduno aperto ma è stato invece limitato ad una rosa, comunque ampia, di atleti di interesse nazionale. Dopo Ivrea, dove contiamo di allenarci intensamente, ci sposteremo successivamente in Calabria per un secondo raduno in attesa delle selezioni che andremo poi a svolgere tra la Valsesia e il fiume Avisio”.

In Francia, ai mondiali, si gareggerà su un fiume, con caratteristiche diverse da quelle che può avere un canale artificiale: “Il campo gara in cui ci giocheremo le medaglie mondiali è un fiume naturale, nel quale comunque è evidente l’intervento dell’uomo. Proprio per questo, anche per i raduni e gli appuntamenti che ci porteranno in Francia, abbiamo scelto di puntare su allenamenti da fare su percorsi simili, riducendo magari rispetto al passato le ore in canale artificiale. Una strategia condivisa che, auspichiamo, ci porterà ad arrivare preparati a fine giugno. Sarà davvero emozionante rivedere i ragazzi dopo tanto tempo, tutti assieme in raduno. Ma attenzione – conclude il DT Benciolini – dopo i primi momenti di emozione ci metteremo subito d’impegno; perché giugno non è lontano e noi vogliamo portare con onore, e il più in alto possibile il nostro tricolore”.

Josè Perurena: "Buona governance fondamentale, rafting in crescita"

perurenaDopo il difficile 2020 con la cancellazione di buona parte degli eventi sportivi a causa del Covid-19, la World Rafting Federation ha incontrato e dialogato con Josè Perurena Lopez, Presidente dell’International Canoe Federation e dell’International World Games Association, oltre che membro del CIO. Perurena, peraltro, da sempre ha collaborato per la crescita del rafting a livello mondiale supportando la World Rafting Federation. In questa intervista, rilasciata alla WRF, Perurena parla di “buon governo” nel mondo dello sport, di sviluppo e collaborazione tra federazioni nazionali e internazionali rivolgendosi direttamente ad atleti, tecnici, dirigenti, sostenitori e appassionati.

Presidente Perurena, secondo la sua esperienza, cosa si intende per “buon governo” dello sport?

“Una buona “governance” è essenziale per il futuro di tutto lo sport. E deve essere basata sulla trasparenza e sul lavoro di squadra. Una Federazione nella quale a decidere è solo una persona non è una buona organizzazione, è controproducente e anacronistico. A mio avviso un dirigente sportivo non dovrebbe restare in carica nello stesso ruolo per più di tre mandati. E il fare squadra, anche a livello dirigenziale, è fondamentale. Il punto centrale deve rimanere l’atleta e non a caso l’Agenda CIO 2020 mette questo proprio tra i suoi obiettivi principali; gli atleti devono essere presenti in ogni organo di governo delle Federazioni internazionali, facendo valere i propri diritti e tenendo fede ai propri doveri.”

Perché applicare oggi questi principi è più che mai fondamentale?

“Perché la società lo esige e ha bisogno di questi principi. Il nostro stile di vita sta cambiando, l'attività sportiva è spesso inserita nella vita quotidiana. Questa richiesta arriva dai social, dai media e dal conseguente aumento di interesse da parte degli atleti che chiedono un controllo più diretto delle proprie attività. È quindi necessario che il buon governo e la trasparenza giochino un ruolo chiave in ogni organizzazione, comprese le federazioni sportive.”

Che cosa si intende per NGB (National Sport Governing Body)e perché se ne parla?

“Sono le federazioni gli organi di governo dello sport in ciascun paese e sono regolate, a loro volta, dagli statuti delle rispettive federazioni internazionali. Alla luce di questo, ogni federazione nazionale deve attuare piani di buon governo e trasparenza nel proprio paese, così da contribuire alla buona “governance” generale. Pertanto prendiamo in considerazione solo le federazioni nazionali riconosciute dai rispettivi governi o comunque dal comitato olimpico; federazioni che devono essere orientate esclusivamente alla pratica sportiva.

Credo che le federazioni nazionali che non rispettano gli statuti delle federazioni internazionali debbano essere separate da tutte le attività internazionali fino a quando non si adattano ad esse. Le federazioni internazionali sono organizzazioni indipendenti e con proprie regole legate a loro volta al Cio e al Gaisf. Il buon governo che parte dall’alto deve poi avere seguito e continuità a tutti i livelli.”

L'implementazione di una serie di principi di buona governance influisce positivamente sulle prestazioni dell'organizzazione? Come?

“Sì, certo, influisce direttamente. Il GAISF sta lavorando a una direttiva per quanto riguarda l'attuazione del buon governo in ogni federazione  internazionale. Abbiamo delle scadenze per adeguarci ai nostri statuti e chi non attua il buon governo non sarà accettato dal Gaisf: è fondamentale per una federazione internazionale includere il buon governo nei suoi statuti. È un processo ambizioso ma se vogliamo mantenere l'unità e l'indipendenza dello sport in tutto il mondo, le federazioni internazionali devono avere regole chiare di buon governo; la maggior parte di noi sta lavorando per attuare queste regole entro le scadenze indicate dal Gaisf.”

Quali sono le maggiori sfide per lo sport nei prossimi anni?

“In questi tempi di pandemia è difficile parlare delle sfide dello sport in generale; la sfida più grande è superare questa pandemia. Tutte le federazioni internazionali hanno annullato la maggior parte degli eventi del 2020 e il nostro obiettivo è tornare a organizzare regolarmente eventi in modo che gli atleti di tutto il mondo possano competere ed esprimere le proprie capacità. Credo che la sfida più grande sia recuperare e aiutare gli atleti, i club e le federazioni nazionali: questa sarà la grande sfida delle federazioni internazionali; dobbiamo trovare il modo per aiutare i nostri affiliati; ci sono Paesi devastati dalla pandemia e abbiamo l'obbligo di aiutarli”.

Cosa vuole dire alla comunità del rafting in merito a questo 2021?

“Voglio dire che possiamo continuare a lavorare allo sviluppo del rafting; hai uno sport magnifico, con un futuro splendido; dove le attività ricreative e sportive si combinano molto bene. Sono sicuro che in breve tempo anche il rafting e la World Rafting Federation saranno riconosciuti dal Gaisf per poi vedere sempre più spesso proprio il rafting nelle competizioni internazionali con l’obiettivo di arrivare ai “cinque cerchi”.

In foto il Presidente Perurena (photo by WRF)

Calendario eventi 2021, ecco tutti gli appuntamenti in programma

28042019 GaraSaluggiaR4RX 6E’stato definito in tutti i suoi aspetti il calendario eventi F.I.Raft. per quanto riguarda il 2021. Una serie importante di date ed appuntamenti nazionali tra raduni, meeting e weekend dedicati anche all’agonismo.

Il mese di febbraio vedrà i nostri atleti solcare le acque della Dora Baltea in occasione del raduno organizzato a Ivrea, primo dei due appuntamenti che vedranno poi gli atleti delle squadre nazionali impegnati dal 20 direttamente in Valtellina. Il mese di marzo sarà invece dedicato in apertura al primo dei numerosi appuntamenti con la “Coppa Italia – Trofeo Parigi 2024”.

Con un occhio di riguardo alla situazione pandemica e alle conseguenti decisioni governative che potrebbero comunque modificare date e luoghi dei vari appuntamenti inseriti nel calendario eventi 2021, il mese di marzo vedrà un ulteriore raduno agonistico aperto a tutte le categorie tra il 13 e il 14 del mese.

Il mondiale in Francia inoltre ha spinto i vertici federali a programmare anche un raduno proprio tra le rapide che ospiteranno l’evento iridato. L’organizzazione è in fase avanzata, lo svolgimento del raduno dipenderà ovviamente dalla situazione legata al Covid-19 ma anche ai livelli d’acqua del periodo individuato per il raduno, tra l’1 e il 6 aprile. Agli eventi nazionali, ovviamente, la F.I.Raft. ha affiancato anche una programmazione internazionale basata sul calendario internazionale redatto dalla World Rafting Federation.

Anche in questo caso, vista la situazione pandemica attuale, non sono escluse eventuali modifiche che saranno comunicate con tempestività.  

CLICCA QUI per visionare il calendario eventi F.I.Raft. 2021.

CLICCA QUI per visionare il calendario eventi 2021 della World Rafting Federation.

 

Consiglio federale: azzurri a Ivrea, riparte l’attività a sostegno delle compagnie.

consigliofederaledelzoppobencioliniSi è riunito ieri sera in videoconferenza il consiglio federale. Tanti i temi affrontati e di cui si è discusso, a partire dalla formazione della squadra dei nuovi delegati regionali, elemento importante per rinsaldare e mantenere costante il legame tra la F.I.Raft. e le varie compagnie sul territorio:

“Vogliamo essere presenti in maniera costante ed è questa una delle priorità che ciascun delegato dovrà tenere bene a mente - spiega il Presidente F.I.Raft. Benedetto del Zoppo - è importante che siano un punto di riferimento sia per il consiglio federale, ma anche e soprattutto per le varie compagnie del nostro paese”. 

Nel corso della riunione, dibattuta e aperta al confronto e al dialogo, non sono mancati i riferimenti all’attività agonistica che avrà in questo 2021 appuntamenti di primissimo piano:

“I mondiali in Francia a fine giugno, situazione pandemica permettendo, non sono poi così distanti - aggiunge Del Zoppo - proprio per questo i raduni azzurri sono già iniziati; dopo la Liguria, teatro del raduno concluso pochi giorni fa, la squadra si ritroverà ad Ivrea. C’è voglia di far bene e di lavorare per raggiungere l’obiettivo. Al tempo stesso manteniamo i contatti con le compagnie chiamate a dar vita ai vari appuntamenti nazionali inseriti nel calendario di gare 2021. Step importanti per la crescita del movimento e della nostra Federazione”. 

Tra gli altri temi discussi, spazio anche all’immagine della Federazione e a ciò che la F.I.Raft. farà da qui alle prossime settimane: “A breve uscirà un bando per incentivare l’attività di base ma non solo, con i dettagli in via di definizione che comunicheremo non appena pronto il tutto - conclude il Presidente - Contemporaneamente siamo al lavoro per dare una rinfrescata, anche in termini di immagine, a quello che come Federazione siamo diventati. Un’immagine rispondente a ciò che è oggi la F.I.Raft. e sulla quale stiamo lavorando, ricordando da dove siamo partiti e guardando a quello che vogliamo diventare”. 

Inizia il 2021, il Presidente Del Zoppo: "Avanti con fiducia"

BenedettoDelZoppo 2La F.I.Raft guarda avanti e lo fa con coraggio, fiducia e determinazione, in vista di un 2021 importante. Un 2021 nel quale appuntamenti ed emozioni non mancheranno, come conferma il Presidente Benedetto Del Zoppo:

“Iniziamo questo nuovo anno con grande carica e determinazione; il 2020 che ci siamo lasciati alle spalle è stato un anno molto complicato, non possiamo nasconderlo. E anche per questo le aspettative in questo 2021 sono molto alte; per non farci trovare impreparati, assieme al nuovo consiglio federale, lavoriamo ininterrottamente da settimane su vari fronti. Vivo in questo nostro mondo da tantissimi anni e sono davvero grato di come i consiglieri federali e tutte le persone con cui stiamo costruendo questa nuova stagione stanno lavorando. In poco tempo abbiamo avviato il processo con cui rendere più semplice e immediato il tesseramento e a breve sarà definitivamente operativo. Abbiamo migliorato e rivisto inoltre i pacchetti assicurativi, abbassato la quota associativa per le Compagnie e inserito nuovi servizi; siamo solo all’inizio, è chiaro, ma sono tutte azioni che in poco tempo stanno diventando concrete e permetteranno di stringere ancor di più i legami tra le realtà territoriali e la struttura federale”. 

Quali saranno gli appuntamenti di rilievo del 2021 e come la nostra Federazione intende vivere questo nuovo anno?

“L’obiettivo agonistico di riferimento è rappresentato ovviamente dai mondiali in programma in Francia a fine giugno. Dopo un 2020 in cui moltissimi eventi sono stati cancellati, siamo pronti a tornare in azione da protagonisti. In attesa che venga definito il calendario internazionale abbiamo comunque deciso che prenderemo comunque parte a tutte le competizioni internazionali che saranno organizzate. Come Consiglio, riteniamo sia un aspetto primario, così come è stata una delle nostre priorità la definizione del calendario gare nazionali: l’attività inizierà a marzo per concludersi nel mese di novembre e valorizzerà al meglio i nostri atleti, ed in particolare i giovani e quella legata al pararafting che come Italia ci ha visti in prima linea, da subito, anche a livello mondiale”. 

Cosa resta di questo 2020? C’è qualcosa di buono, comunque, che possiamo portare nel 2021?

“C’è la consapevolezza di essere stati bravi a rimanere compatti, concentrati e determinati. Consapevoli del fatto che superata la pandemia, avremo ulteriore carica e grinta per ripartire con tutto quello che ci è mancato nel 2020. Non sono stati momenti facili, ma anche per questo rivivere il nostro sport quando sarà possibile, sarà ancor più esaltante. Confidando in un miglioramento della situazione, abbiamo previsto per il mese di ottobre una due giorni di incontro e confronto per tutte le guide federali; un incontro che diventerà un appuntamento annuale e che rappresenta uno dei tanti nuovi tasselli che stiamo mettendo per crescere”.

Tra questi c’è anche la collaborazione con la World Rafting Federation?

“Assolutamente si, ma non solo. Con la WRF siamo in grande sintonia; sia perché a dirigerla c’è Danilo Barmaz con al suo fianco Matteo Benciolini, sia perché noto che sono sempre di più le nazioni straniere che si stanno unendo alla federazione mondiale. L’obiettivo è quello di arrivare alle Olimpiadi, le potenzialità ci sono e anche le recenti modifiche dei vari programmi sportivi mettono in evidenza la voglia di andare verso lo spettacolo; una direzione che da tempo abbiamo preso anche noi; introducendo gommoni più piccoli e facilmente manovrabili, adatti anche per i canali artificiali. Mettendo a punto format di gara spettacolari e di immediata comprensione come ad esempio l’RX. Esaltare il gesto atletico e lo spettacolo sono due punti cardine verso il quale dobbiamo andare. Così come dobbiamo puntare a farci conoscere dal maggior numero di persone possibili; anche su questo fronte il 2021 sarà un anno di novità: la comunicazione è importante e per renderla ancor più puntuale e incisiva lavorerà con noi Johnny Lazzarotto, giornalista e comunicatore che già conosce il nostro sport e il nostro modo di operare. Con lui, e con tutto il team che segue questo aspetto puntiamo ad un ulteriore salto di qualità che andrà di pari passo con la ricerca di nuove risorse, l’ottimizzazione degli investimenti in corso e la crescita generale della nostra Federazione”. 

Presidente, è evidente anche da quello che ci ha appena detto, che non vi siete mai fermati, nemmeno in tempi di pandemia. 

“Assolutamente no, siamo sempre rimasti attivi e ci vorrebbero molte altre parole per riassumere tutto quello che vorrei dire. In questo mio primo messaggio ho cercato di mettere in risalto alcuni degli aspetti principali riservandomi di parlarvi anche di tutto il resto, periodicamente, attraverso i nostri canali ufficiali ma anche fisicamente e di persona, sulle rive dei nostri fiumi e dei nostri canali. A tutte le compagnie, alle guide, agli atleti e ai tesserati voglio fare un grandissimo augurio di buon 2021. Che sia un anno nel quale sentirci sempre più squadra, sempre più uniti e sempre più parte di una Federazione che grazie all’impegno di tutti lavora giorno dopo giorno per continuare a dare carica e soddisfazioni. Facendo tesoro di quello che è stato il passato e guardando con assoluta fiducia al futuro”.

Danilo Barmaz: il mio bilancio dopo 16 anni da presidente F.I.Raft.


Lascio per dedicarmi alla World Rafting Federation e per una questione etica”. Così il valdostano Danilo Barmaz, spiega perché dopo 16 anni ha lasciato la carica di presidente della Federazione Italiana Rafting che nella sua assemblea dello scorso 25 ottobre ha eletto a presidente il valtellinese Benedetto Del Zoppo. “Ho ritenuto” spiega Barmaz “che servissero nuove energie e volontà per proseguire nella nostra crescita. Sono diventando presidente nel 2004 dell’allora Associazione Italiana Rafting. Nel 2005 siamo stati riconosciuti dalla Federazione Canoa Kayak e poi dal CONI di cui siamo Disciplina Associata. Oggi la Federazione Italiana Rafting fa quindi parte a pieno titolo della struttura dello sport italiano”.

Come la Federazione è riuscita a raggiungere e in breve tempo questi risultati?

Grazie soprattutto alla struttura organizzativa che, assieme ai vari responsabili di settore, abbiamo impostato da subito secondo i dettami del CONI, con una gestione professionale ma al tempo stesso molto dinamica.  Il risultato è un movimento che è passato dalle gare di semplici appassionati dei primi anni, vorrei ricordare che l’Associazione Italiana Rafting era nata nel 1987, a una Federazione che fa dell’agonismo di alto livello. In particolare con un movimento di giovani atleti che si confrontano, alla pari, con le rappresentative di nazioni di tutto il mondo. Ma il risultato che voglio sottolineare è che siamo riusciti a dar vita a un movimento agonistico per i disabili. Non è stato facile ed è stato necessario il lavoro di anni ma oggi la F.I.Raft. ha un importante movimento sulla disabilità, anche agonistica”.

La Federazione Italiana Rafting, oltre all’agonismo dedica grande attenzione alla formazione delle figure professionali. Qual è il suo bilancio dopo tutti questi anni?

La premessa è che la nostra formazione è riconosciuta come la migliore a livello internazionale. È il nostro fiore all’occhiello. E credo che, anche grazie a questa eccellenza, alle competenze e ai risultati ottenuti che sono stato eletto presidente della World Rafting Federation. Le nostre guide, a tutti i livelli, e oggi in Italia sono ben 600, sono riconosciute come eccellenti da tutti. Questo grazie anche al passo avanti compiuto in questi anni trasferendo online tutta una parte della formazione così da ottimizzare e rendere ancor più formative le sessioni di valutazione in presenza sul fiume”.

La Federazione è ora guidata da Benedetto Del Zoppo, per anni suo vicepresidente, e ha una nuova dirigenza. Quali altri traguardi deve conseguire la Federazione?

Ho lavorato per anni con Benedetto Del Zoppo, un dirigente ma anche uno sportivo di grande valore, protagonista fin dai primissimi anni del movimento del rafting. Credo che prima di tutto sia importante crescere ulteriormente perché in ambito sportivo è fondamentale. Non ci si può fermare. Occorre poi ampliare ancora di più la base agonistica e anche trovare accordi con i vari Enti di Promozione Sportiva. Con alcuni li abbiamo, con altri no. Lo sport italiano sta attraversando un momento complicato, e non mi riferisco alle problematiche della pandemia, ma per la sua struttura organizzativa generale. Tuttavia è indispensabile raggiungere accordi di collaborazione oppure il movimento sportivo italiano sarà all’insegna della singola iniziativa e questo non è assolutamente auspicabile”.

Dal gennaio 2018 è presidente della World Rafting Federation che ha contribuito a fondare. Quali i suoi programmi in campo internazionale?

In questo momento, a causa della pandemia, la situazione direi che è tragica. E in tutto il mondo. L’attività sportiva è stata bloccata. Purtroppo i campionati europei organizzati dalla Federazione Italiana e che si dovevano svolgere al luglio in Italia, in Valtellina, sono stati annullati e non verranno recuperati perché a luglio dell’anno prossimo si correranno in Francia i mondiali.  Altri appuntamenti internazionali in programma quest’anno come i campionati panasiatici e panamericani è stato invece possibile rinviarli al 2021. Con l’agonismo fermo siamo quindi impegnati nella formazione online per aggregare meglio le 39 nazioni che oggi fanno parte della Federazione, per aiutarle a strutturarsi e lavoriamo per aggiungerne di nuove. Oltre a cercare collaborazioni con tutti gli Enti internazionali per incrementare la nostra visibilità. Il nostro obiettivo sono le Olimpiadi. Le potenzialità le abbiamo e siamo perfettamente aderenti alle direttive previste per i nuovi sport olimpici. Tocca a noi giocarci bene questa possibilità. È un lavoro molto impegnativo ma la mia squadra, di cui sono molto orgoglioso, è composta da persone con un’immensa passione.  E, soprattutto in questo momento, la passione abbatte brutalmente le barriere politiche che spesso dividono la nostra società. Davvero la nostra unica parola è: Sport”.

Un tema cruciale per ogni attività anche sportiva è quella dell’ambiente. Quali sono le iniziative della World Rafting Federation?

Il primo punto dello statuto della World Rafting Federation è dedicato alla sostenibilità. Quindi siamo molto impegnati sul tema. E alcuni risultati li abbiamo già conseguiti. Per esempio, attraverso i rapporti instaurati inizialmente a livello sportivo con i governi di Turchia, Albania e Bulgaria sono stati stilati protocolli per lo sviluppo e l’utilizzo dei fiumi di quei Paesi sia per le attività sportive sia per la produzione di energia elettrica. Devo dire che in Valle d’Aosta su questo aspetto, pur avendo ottimi rapporti personali con i responsabili della gestione delle acque, a oggi manca un protocollo del genere”.

Passando appunto a parlare della Valle d’Aosta, dove è stato tra i primissimi a creare un’organizzazione dedicata al rafting, qual è la situazione e cosa servirebbe per un maggior sviluppo di questa attività che ha importanti risvolti economici?

La Valle è stata pioniera del rafting in Italia e si meriterebbe e dovrebbe fare molto di più. Da presidente della Federazione Italiana ho potuto osservare che in altre regioni, ben dopo la nascita delle prime realtà qui in valle, negli anni sono sorte, crescendo a volte a dismisura, nuove realtà dedicate al rafting. Questo mentre in valle abbiamo sempre faticato molto nel trovare ascolto a soddisfare le nostre possibilità di sviluppo. Credo che, non solo in Valle, la politica debba avere più attenzione gli sport outdoor, un mondo che in questo momento, al di là dell’agonismo, è una delle strade maestre oltre che nel turismo, nelle attività ludico-motorie: quelle dei semplici appassionati”.

Il rafting in Italia ha ormai più di 30 anni. E tutti questi anni l’hanno vista fin dall’inizio protagonista non solo come dirigente. Qual è il ricordo di questo lungo periodo?

Il primo non è un ricordo, ma un confronto. Tra quando i primi anni la gente ci guardava come ‘quei quattro pazzi che vanno in fiume’ e quello che siamo oggi. Il ricordo è invece quello di un ragazzo che, tantissimi anni, ai primi esami per Guida, alla domanda di perché  avesse deciso di fare il corso per diventare un professionista di rafting rispose: Perché nel rafting vedo il mio lavoro. Allora sembrava una follia invece aveva capito quello che il rafting sarebbe diventato”.