Non è esagerato dire che se parliamo di rafting italiano al femminile, un sinonimo potrebbe essere Rafting Aventure. La compagnia valdostana, uno dei punti di riferimento per tutto il nostro paese in merito al nostro sport, è quella che anche al recente mondiale, e nelle selezioni di avvicinamento all’appuntamento iridato, ha recitato un ruolo importantissimo. 

Elodie Lumignon, Letizia Lauri, Gaia Mascarello e Carlotta Scalvino a L’Argentiere la Bessee hanno tenuto altissimo il tricolore italiano conquistando l’argento nella classifica generale, nell’RX e nello slalom e la medaglia d’oro nella discesa classica. Un poker di medaglie di un club che oggi parla sempre più al femminile. Fondatore è Danilo Barmaz, che inevitabilmente non ha bisogno di presentazioni e che dopo anni al vertice della Federrafting è oggi il numero uno della World Rafting Federation. A portare avanti allora l’attività in Valle d’Aosta, nel cuore di Rafting Aventure, è la figlia Gail, 20 anni e una grande passione per il rafting e per la gestione della realtà valdostana: “Dopo qualche anno da canoista mi sono avvicinata, inevitabilmente al rafting - spiega Gail - a differenza di mio padre però a me piace più l’aspetto gestionale che quello agonistico ed è su questo fronte che mi sto orientando per portare avanti l’attività di Rafting Aventure”. 

Tre sedi; una a Villeneuve, l’altra ad Arnad entrambe in Valle d’Aosta e una terza lungo il Po, nel Monferrato, permettono a Rafting Aventure di portare avanti sia l’aspetto agonistico, con tanto di medaglie, ma anche l’aspetto turistico: “Dal punto di vista della crescita e della ricettività turistica stiamo crescendo, il rafting qui è arrivato molti anni fa ma c’è tanta voglia di crescere e di offrire sempre più opportunità ai turisti, per stare all’aria aperta, a contatto con l’acqua e con la natura. 

Dal punto di vista agonistico siamo in un ottimo momento e i frutti del lavoro di questi anni si stanno facendo vedere - prosegue Gail - Rafting Aventure è la prima scuola rafting d’Italia, fondata da mio padre Danilo e da alcuni canoisti nel 1987. Dopo aver navigato in tutto il mondo, solcando le acque di fiumi impetuosi sia europei ma anche extraeuropei come quelli americani, una volta rientrato in Italia ecco l’idea di portare il rafting anche qui. Inizialmente si era partiti per fare un’attività divertente e spensierata. Ma di anno in anno siamo cresciuti, nel 2010 è arrivato il riconoscimento da parte del Coni con il rafting che è diventato quindi disciplina sportiva anche su indicazione del massimo organo sportivo nazionale. Fu quello un ulteriore punto di svolta e di crescita che ci ha permesso di spingere ulteriormente anche sull’aspetto agonistico e sulla crescita di tutta l’Italia del rafting”. 

Agonismo che oggi vede il rafting in rosa come punta di diamante del sodalizio valdostano; ma alle loro spalle c’è anche altro: “Elodie, Letizia, Gaia e Carlotta sono l’apice di un gruppo che può contare anche su altri atleti e su un equipaggio maschile che è nato da poco e che punta a crescere giorno dopo giorno. L’intesa con cui l’equipaggio vicecampione del mondo assoluto si esprime oggi è frutto di un incontro casuale, datato 2018, grazie al quale le nostre quattro splendide atlete si sono ritrovate sullo stesso rafting e da lì, a suon di risultati, non sono più scese. Con gli allenamenti lungo la Dora, i raduni e le gare sono un vero punto di riferimento anche per i giovani e le giovanissime che si avvicinano a questo nostro sport e che, vedendole, sognano magari di emularne le gesta. Il loro esempio è importante, il nostro compito è quello di star loro vicini”. 

Da fine maggio a metà settembre, il rafting in Valle d’Aosta è oramai una certezza. Rafting Aventure ha saputo coniugare turismo e agonismo nel migliore dei modi, esempio di come lavorando con organizzazione e passione si possono ottenere risultati al di sopra di ogni più rosea aspettativa. 

 

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